D.341 la prima Diesel da treno Storia e attualità delle D.341 FIAT – Breda - Ansaldo – Reggiane
di Emiliano Maldini
Formato ad album, 220 pagine, foto bianco e nero/colore, carta patinata 130
grammi, copertina cartonata e plastificata. Brossura fresata pur.
Sinossi, IV di copertina
Al termine della ricostruzione di quanto era andato distrutto durante il secondo
conflitto mondiale, le FS iniziarono a pensare alla graduale sostituzione della
trazione a vapore con quella Diesel. In quegli anni molte linee principali non
erano ancora elettrificate e i treni erano effettuati con trazione a vapore; per
alcune di esse, come la Venezia–Udine, la Roma–Napoli (via Cassino), la
Padova–Bologna, la Ancona-Bari e tutto l’asse padano, Torino–Milano–
Venezia–Trieste, era prevista l’elettrificazione, anche se non in tempi brevi.
Il dubbio della transizione vapore-Diesel era, più che altro, legato al tipo di
trasmissione, idraulica o elettrica. Negli Stati Uniti la trasmissione elettrica
aveva dato ottimi risultati; in Germania, d’altro canto, quella idraulica era sulla
breccia. L’industria ferroviaria italiana ricevette dalle FS l'incarico di realizzare
una nuova locomotiva Diesel-elettrica che fosse comune come struttura, ma
che potesse differire nell'impiego grazie a diversi tipi di motore. Vennero
presentate due versioni diverse dal punto di vista estetico: la prima era
caratterizzata da frontali inclinati, la seconda da frontali verticali.
Emiliano Maldini ne traccia la storia e la vita lungo tutta la penisola, e l’attualità
delle ultime locomotive D.341 ancora in servizio. Disegni e tabelle completano
il volume.