DAVID JELERCIC
Un secolo di treni italiani in Jugoslavia tra guerra e pace ETR Editrice Trasporti su Rotaie, 2017. Pagine 260. Cm. 25x29.
Dalla quarta pagina di copertina: "In ambito ferroviario l'influsso italiano nei Balcani risale agli inizi del XX secolo con la costruzione di una piccola linea ferroviaria a scartamento ridotto nel Montenegro. Ma sarà la seconda guerra mondiale, per quanto tragica e dolorosa, a scrivere una pagina breve ma incisiva della storia ferroviaria italiana nei territori annessi o occupati della Slovenia, Croazia, Kossovo, Montenegro e Macedonia. Le Ferrovie dello Stato si troveranno nell'arco del 1941 ad esercitare più di 500 km di linee a scartamento normale e più di 200 km a scartamento ridotto, dovendo provvedere in brevissimo tempo, a mettere in piedi tutta la struttura necessaria per il loro esercizio. Oltre al parco rotabili, un elemento essenziale era la protezione delle ferrovie, al cui scopo furono costruiti appositi mezzi blindati ferroviari. Con la fine della seconda guerra mondiale ai confini orientali italiani viene creata una zona cuscinetto, la cosiddetta Zona A con Trieste e Zona B con parte dell'Istria, con conseguenze sulla rete ferroviaria, sui rotabili e sui ferrovieri. Sulla scorta di documenti e fotografie inediti l'autore presenta questo tassello poco conosciuto ed ignorato della storia ferroviaria italiana."